Chiese, Monumenti, Musei e Tesori Artistici

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Assessorato al turismo
P.zza XIX Giugno 1, 06062 Città della Pieve (PG)
P.IVA 00451610547

E-mail: promopieve@cittadellapieve.org
PEC: comune.cittadellapieve@postacert.umbria.it

TEL 0578/291111 FAX 0578/291291

Il Perugino

Il Perugino

Pietro Vannucci detto “il Perugino”

Uno dei massimi esponenti dell’umanesimo, noto universalmente per aver rivoluzionato il linguaggio artistico del Rinascimento

Città della Pieve è la patria di Pietro di Cristoforo Vannucci detto “Il Perugino” (1450 ca. – 1523) uno dei più importanti pittori del Rinascimento italiano, il maestro di Raffaello. La città conserva alcune tra le sue opere più importanti come L’Adorazione dei Magi presso l’Oratorio di Santa Maria dei Bianchi, Il Battesimo di Cristo e la Madonna in Gloria tra i Santi Gervasio e Protasio in Cattedrale e La Deposizione dalla Croce del Museo Civico Diocesano di Santa Maria dei Servi.

Nelle composizioni dell’artista ritroviamo i paesaggi che da Città della Pieve si aprono verso il Trasimeno e la Val di Chiana.

Per informazioni:
InfoPoint – Piazza Matteotti,
+ 39 0578 298840
info@cittadellapieve.org

 

 

IL PERUGINO 2023

In occasione delle celebrazioni del cinquecentenario della morte di Pietro Vannucci, detto Il Perugino, che ricorreranno nel 2023, Città della Pieve, sua città natale, intende omaggiarlo con – “al battesimo fu chiamato Pietro”, Il Perugino a Città della Pieve – un evento espositivo di altissimo livello, suddiviso in aree tematiche, che si terrà presso Palazzo Della Corgna e l’ex Chiesa di Santa Maria dei Servi da Luglio a Settembre 2023, a cura di Vittoria Garibaldi, ex Soprintendente dell’Umbria, già Direttore della Galleria Nazionale dell’Umbria; Antonio Natali, ex Direttore della Galleria degli Uffizi; Nicoletta Baldini, ricercatrice specializzata sulla pittura toscana del XV e XVI secolo, studiosa di Pietro Perugino e curatrice del catalogo della mostra “Nello splendore mediceo” su Papa Leone X e Firenze; Francesco Federico Mancini, docente di Storia dell’arte moderna all’Università di Perugia.

 

Una iniziativa che intende celebrare il Maestro attraverso focus iconografici corrispondenti alle prestigiose opere lasciate dal Divin Pittore a Città della Pieve – Adorazione dei Magi / dei Pastori nell’ Oratorio dei Bianchi, il Battesimo nella Cattedrale, la Deposizione dalla croce e Compianto sul Cristo morto nella chiesa di Santa Maria dei Servi – che rappresentano alcuni dei momenti più interessanti del suo innovativo percorso artistico, senza tralasciare la pala d’altare raffigurante la Vergine in gloria e Santi Gervasio, Pietro, Paolo e Protasio in Cattedrale e la finta pala d’altare dedicata a Sant’Antonio abate nella chiesa di San Pietro, interessante soluzione compositiva, inserita in un trompe d’oil scenografico- architettonico con cui si esprime per la prima volta Il Perugino.

INFO PERUGINO 2023
ilperugino2023@cittadellapieve.org

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Percorso del Paesaggio

Percorso del Paesaggio

Percorso del Paesaggio

8 tappe per godere di una delle più ariose visuali panoramiche dell’Italia centrale.

La Città presenta una delle più ariose visuali dell’Italia centrale: a Sud, il Monte Cimino; a Sud-Est, il Monte Peglia e i Monti Sibillini; a Est, il Montarale, la Valle del Nestore e il Monte Subasio; a Nord, i colli che coronano il Trasimeno e oltre la Valdichiana, il massiccio del Protomagno; a Ovest, il Monte Amiata e più vicino, il Monte Cetona.

Belvedere della Rocca

La vista si allarga ad est fino al Montarale (mt. 853). In lontananza si vede Perugia che sovrasta la Valle del Nestore.

Ci troviamo sulla Torre del Frontone (ora in gran parte mozzata) detta anche del Soccorso, in quanto tramite un’apertura, (oggi tamponata), ma un tempo munita di ponte levatoio, le truppe perugine avevano massima libertà di accesso e di uscita.

Da qui si avvista Perugia permettendo alla guarnigione, attraverso fuochi di segnalazione, la richiesta di rinforzi in caso di difficoltà.

Belvedere da via Garibaldi

Cannocchiale visivo verso i colli dell’orvietano e sulla parte meridionale della Chiana Romana, con in fondo i Monti Volsini che circondano il Lago di Bolsena sopra i quali si erge il massiccio vulcanico del Monte Cimino (mt. 1053).

Sulla sinistra in alto si avvista Ficulle e sopra il Valico del Nibbio (mt. 554), sulla destra Fabro.

Belvedere dalla chiesa di San Pietro

La chiesa si affaccia su un ampio belvedere che domina la Chiana Romana e il Monte Cetona.

A sud l’antico vulcano del Monte Cimino e i Monti Volsini che circondano il Lago di Bolsena; a nord, tra Arezzo e Firenze, il Massiccio del Pratomagno.

Da sinistra i centri di: Ficulle, Fabro, Cetona, Sarteano, Chianciano, Montepulciano e in basso a destra, Chiusi. Al centro della valle si trova il confine tra Umbria e Toscana coincidente con la palude che per secoli ha separato i territori di Perugia e Siena e successivamente lo dello Stato della Chiesa e del Granducato di Toscana. Da qui è possibile osservare l’altopiano di Città della Pieve, dalle marcate caratteristiche morfologiche di un antico delta del Lago Tiberino.

Belvedere da via del Fango

“… Oh! Che stupenda terrazza! Si domina tutta la vallata…
Bisogna sentire un pievese esporvene minutamente le ricchezze: non ha forse ragione di trovarle meravigliose? …”
J.C. Broussolle, Pélerinages ombriens,
Études d’art et de voyage, Paris, 1896.
Veduta sulla Chiana Romana e sul Monte Cetona (mt.1148).
A Nord la vista spazia fino al Pratomagno (mt. 1592), tra Arezzo e Firenze.
A partire da sinistra si individuano Cetona, Sarteano, Chianciano e Montepulciano.
In basso a destra, Chiusi.

Belvedere da piazza Sandro Pertini

Lo sguardo avvista un paesaggio che dalla collina degrada dolcemente verso la Chiana Romana per poi risalire verso il Monte Cetona.
La collina, coltivata prevalentemente ad ulivi e frammentata da boschi, è tagliata dal fosso di San Salvatico.
“I monti appaiono tutti relegati all’ultimo orizzonte, ed hanno forme dolci e lente anch’essi, velate da un vaporoso azzurrino, che all’ora del tramonto prendono talvolta un colore celeste così limpido e puro da gareggiare con la striscia del Trasimeno, che allieta lo sfondo di un lato del paesaggio…
Solo un monte osa levar la testa da vicino, il Monte Cetona… ma ha tale lentezza di pendio, che pare voglia compensare la sua statura con la dolcezza delle forme, quasi vergognoso di mettere una nota discordante tra tanta armonia”.
(Fiorenzo Canuti, Nella Patria del Perugino, Città di Castello, 1926).

Belvedere da via Case Basse

Da sinistra si avvistano Cetona, Sarteano, Chianciano, e Montepulciano.
Di fronte il Monte Cetona (mt. 1148). In primo piano in basso si trova il dirupo di Sansalvatico volgarizzazione del termine latino sinus salvaticus (insenatura selvaggia), dove sono visibili sabbie e argille che fin dal Medioevo servivano a fabbricare il laterizio con il quale è costruita Città della Pieve.

Belvedere da via del Pero

“…e se vi rigirate un attimo, scorgete tutta Città della Pieve che stende ai vostri occhi rapiti la curva graziosa e tranquilla delle sue case… Davanti a certi paesaggi dell’Umbria non si può descrivere: bisogna accontentarsi di sognare……”.
J.C. Broussolle, Pélerinages ombriens,
Études d’art et de voyage, Paris, 1896.

“La tranquillità del luogo, i boschi magnifici sotto di esso, sono tutte cose di valore ben maggiore del lavoro del grande pittore che ivi nacque; dato che rimangono nella memoria come un pezzo dell’ultima bellezza abbandonata dell’Italia medioevale”.
Edward Hutton, The Cities of Umbria, London, 1904.

Belvedere da Torre del Vescovo

Delle numerose fortificazioni innalzate lungo le mura due-trecentesche, oltre alla Torre Verri, situata nei pressi di Porta Romana, rimane questa, detta del Vescovo in quanto nelle possidenze vescovili: confina infatti con gli orti del Palazzo Vescovile.

La costruzione si deve agli architetti senesi Ambrogio e Lorenzo Maitani, impegnati nel 1326 nell’edificazione della Rocca. Dal camminamento sulle mura adiacente alla torre si avvista il Lago Trasimeno, con in primo piano Castiglione del Lago e sulla sinistra Cortona. La veduta ci rimanda ai celebri paesaggi di Pietro Perugino, il quale si è ispirato alle visuali che da Città della Pieve vanno verso il Trasimeno e la Valdichiana come si può osservare nell’”Adorazione dei Magi” dell’Oratorio di Santa Maria dei Bianchi.

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